La sindrome dell’impostore è un’esperienza comune, soprattutto nel mondo professionale, che può rendere difficile riconoscere il proprio valore e le proprie competenze. Se ti senti spesso come se non fossi all’altezza delle aspettative, anche quando hai raggiunto ottimi risultati, probabilmente hai incontrato il fenomeno della sindrome dell’impostore. Il problema principale è che, nonostante le evidenze dei tuoi successi, continui a sentirti come se fossi un “impostore” e come se non meritassi tutto ciò che hai ottenuto.

Ho lavorato con molte persone che affrontano questa difficoltà. In particolare, ricordo un coachee che, pur essendo brillante nel suo lavoro, si sentiva costantemente inadeguato. Non riusciva a riconoscere i suoi successi e, ogni volta che raggiungeva un traguardo, il pensiero che lo tormentava era: “Non sono abbastanza bravo, è stata solo fortuna”. Questo atteggiamento l’aveva portato a vivere nella paura di essere “scoperto” e a limitare le proprie ambizioni, nonostante le sue evidenti capacità.

Perché la sindrome dell’impostore si manifesta

Questa sindrome si sviluppa spesso per una serie di motivi. In alcuni casi, è legata alla perfezione e alla paura di non essere mai abbastanza. Altre volte, si manifesta come risultato di un ambiente che non valorizza a sufficienza i propri meriti o che premia solo alcuni aspetti del lavoro, creando una visione parziale del proprio valore. Infine, il costante confronto con gli altri, soprattutto in un mondo altamente competitivo, può alimentare il senso di inadeguatezza.

Il potere della mentalità di crescita

Un concetto fondamentale per superare la sindrome dell’impostore è quello che Jim Kwik, nel suo libro Limitless, definisce la “mentalità di crescita”. Secondo Kwik, uno degli ostacoli più grandi che incontriamo nella nostra vita è la nostra mentalità, che spesso ci trattiene dal realizzare il nostro vero potenziale. La sindrome dell’impostore si nutre di pensieri negativi e convinzioni limitanti. Quello che spesso non comprendiamo, però, è che la passione e la realizzazione sono il risultato delle azioni che compiamo, non il contrario. Ed è per questo che il coaching è funzionale, in quanto ci porta alla consapevolezza dei nostri stati d’animo e ci aiuta nella risoluzione delle difficoltà.

Nel libro, Kwik parla delle “3 M” fondamentali per liberarsi da questi limiti: Mentalità, Motivazione, Metodo. La mentalità, come punto di partenza, deve evolversi da un approccio rigido e difensivo a uno di crescita e miglioramento continuo. Questo cambiamento di prospettiva è essenziale per liberarsi dalla frustrazione e vivere con maggiore serenità.

Come posso aiutarti a superare questo blocco

Nel mio lavoro come Neuro Active Coach, il mio obiettivo è aiutarti a liberarti dalla sindrome dell’impostore, riconoscendo e valorizzando il tuo reale potenziale. Ecco come affrontiamo insieme questo percorso:

  1. Riconoscere e sfidare i pensieri limitanti: La prima fase del lavoro consiste nell’individuare i pensieri che alimentano la sensazione di inadeguatezza. Ti guiderò nel processo di esplorazione di questi pensieri e nella sostituzione con un dialogo interiore più costruttivo e positivo.
  2. Costruire una mentalità di crescita: Invece di focalizzarti sui fallimenti o sui timori, lavoreremo insieme per sviluppare una mentalità che accoglie il miglioramento continuo. La crescita non è mai lineare e imparare a vederla come un’opportunità ti aiuterà a sentirti più sicuro nelle tue capacità.
  3. Accettare l’imperfezione: Insieme, esploreremo il concetto di “fallimento” e come smettere di considerarlo una conferma di inadeguatezza. Accettare l’imperfezione fa parte del processo di crescita personale e professionale.
  4. Gestire le emozioni con il Neurofeedback: Il Neurofeedback è uno strumento potente che supporta l’autoregolazione emotiva. Se la tua ansia, frustrazione o auto-critica sono difficili da gestire, il Neurofeedback può aiutarti a “riallineare” il tuo cervello, migliorando la tua capacità di focalizzarti e affrontare le sfide senza lasciarti sopraffare.
  5. Aumentare la fiducia in se stessi: Lavorando su obiettivi specifici, rinforzando la tua autostima e affrontando le difficoltà con nuovi strumenti, raggiungerai una maggiore fiducia nelle tue capacità. Ti aiuterò a imparare a riconoscere il valore che porti, senza dover dimostrare continuamente chi sei.

Il potere del coaching nel superare la sindrome dell’impostore

Il coaching è uno strumento potente per superare il senso di inadeguatezza e valorizzare la propria crescita. Associato a tecniche di consapevolezza e di coaching, al Neurofeedback e al Biofeedback, è possibile affrontare la sindrome dell’impostore con un approccio pratico e mirato. 

Il coaching, in particolare, si concentra su dialoghi strutturati per esplorare pensieri, emozioni e comportamenti, per sviluppare strategie efficaci di cambiamento. L’obiettivo è quello di trasformare le convinzioni limitanti in un dialogo interno positivo e produttivo.

Inoltre, il Neurofeedback e il Biofeedback offrono supporto per la gestione delle emozioni, favorendo l’autoregolazione e la consapevolezza del proprio stato mentale. Questi strumenti consentono di migliorare la tua capacità di focalizzarti e ridurre l’auto-critica, rafforzando la fiducia in te stesso e la tua capacità di affrontare le sfide quotidiane.

Lavorando insieme su questi aspetti, riusciremo a superare i blocchi emotivi, ad esplorare il tuo vero potenziale e a costruire una mentalità di crescita. 

Non devi più vivere con il peso della sindrome dell’impostore. Con il coaching, puoi liberarti dalla frustrazione e iniziare a costruire una vita professionale e personale più soddisfacente, dove non solo riconosci il tuo valore, ma lo accetti e lo apprezzi appieno.

Se ti senti come se non fossi all’altezza, o se l’auto-sabotaggio ti sta frenando, il coaching può aiutarti a superare questi blocchi emotivi e a prendere il controllo della tua carriera e della tua vita.

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Scrivimi a: devecchi.federica@gmail.com

Non lasciare che il senso di inadeguatezza ti trattenga. Insieme, possiamo lavorare per far emergere la tua vera forza.

Capita spesso che, a un certo punto della propria carriera, ci si senta bloccati o non valorizzati abbastanza, nonostante il duro lavoro e l’impegno. Questo è un problema comune che molti professionisti, specialmente i giovani talenti, affrontano quando non vedono riconosciuto il loro valore o non ricevono il feedback che si aspettano. Le difficoltà nel chiedere un aumento, la frustrazione di non sentirsi supportati adeguatamente dal proprio capo o la sensazione che gli sforzi vengano ignorati, sono temi che emergono frequentemente durante i colloqui di coaching.

È proprio in situazioni come queste che il coaching può fare una differenza significativa. Nel mio percorso, ho avuto il piacere di accompagnare una giovane professionista che, pur essendo soddisfatta del suo lavoro e dei risultati raggiunti, si sentiva demotivata a causa di un feedback che tardava ad arrivare e della mancanza di riconoscimento economico. La sua frustrazione l’aveva portata a sentirsi “bloccata”, senza un’idea chiara su come proseguire.

Insieme, abbiamo iniziato un percorso che ha riguardato due aspetti cruciali: la gestione delle emozioni e l’allineamento delle sue aspettative professionali con la realtà del mercato. Grazie al Neuro Active Coaching, siamo riusciti a trasformare la frustrazione in azione e a ridefinire i suoi obiettivi e a dialogare con il suo capo in modo più chiaro ed efficace. Inoltre, attraverso il grounding e altre tecniche di gestione, come il biofeedback, il neurofeedback e il coaching conversazionale, abbiamo lavorato su un piano d’azione che ha incluso il miglioramento della sua autoregolazione emotiva, per ridurre lo stress e la sensazione di essere “inattivo” mentre aspettava il riconoscimento.

Nello specifico, il biofeedback o neurofeedback hanno fornito feedback in tempo reale sull’attività cerebrale per aiutarla a capire meglio come funziona il suo cervello. Il coaching conversazionale ci ha permesso di costruire dialoghi strutturati per esplorare pensieri, emozioni e comportamenti e sviluppare strategie di cambiamento, pratiche per aumentare la consapevolezza e ridurre lo stress.

Questo percorso ha quindi aiutato questa persona a superare il blocco mentale, sviluppare una visione più positiva e strutturata, e soprattutto, riacquisire fiducia nelle proprie capacità. Il suo cammino non è stato solo un miglioramento professionale, ma anche un passo fondamentale per il suo benessere personale, riuscendo a gestire le emozioni in modo più sereno e costruttivo.

Se ti riconosci in una situazione simile, se senti di essere in attesa di un riconoscimento o di un cambiamento che sembra non arrivare mai, il coaching può aiutarti a chiarire la tua situazione, a prendere decisioni più consapevoli e a trovare la motivazione per superare gli ostacoli.

Contattami per una consulenza gratuita e insieme esploreremo come il coaching possa supportarti nel raggiungere il tuo pieno potenziale e affrontare con serenità le sfide professionali.

Non aspettare che il cambiamento arrivi da solo, crealo insieme a me: devecchi.federica@gmail.com

Oggi voglio condividere con voi la storia di Alex (nome di fantasia), un professionista di grande talento che si è trovato bloccato in un ciclo di ruminazione continua e ansia. 

Alex è un professionista, di un settore di nicchia molto specializzato, meticoloso e preciso, noto nel suo settore per la sua competenza. Eppure, nonostante il suo innegabile valore, si sentiva costantemente sottovalutato e sottopagato dai clienti e fornitori. La sua polemica interna era continua: “Perché non riescono a riconoscere il mio valore?” Questa frustrazione, unita a un perfezionismo esasperante, lo portava a sentirsi intrappolato in una spirale di autosabotaggio e burnout.

Consapevole di questo schema mentale, Alex aveva già intrapreso un percorso di terapia, dove aveva acquisito una certa consapevolezza delle sue dinamiche interiori. Tuttavia, per quanto chiara fosse diventata la comprensione del suo funzionamento, non riusciva a modificare i suoi comportamenti: l’ansia sottostante lo teneva ancorato alle sue abitudini, impedendogli di autoregolarsi in modo efficace. La sensazione di non essere mai abbastanza, di dover sempre dimostrare qualcosa a qualcuno, diventava un peso che lo bloccava nelle decisioni e rendeva il suo lavoro una fonte di stress insostenibile.

Così, su suggerimento del suo terapeuta, Alex ha deciso di intraprendere un percorso di coaching con me. L’obiettivo? Superare l’ansia e trovare una strada che gli permettesse di vivere il suo lavoro con maggiore serenità e autoregolazione.

Era chiaro che il suo problema richiedeva un approccio diverso. Abbiamo deciso di lavorare su due fronti: il coaching e il neurofeedback.

Attraverso il coaching, abbiamo iniziato un percorso di introspezione e consapevolezza. La prima fase è stata quella di prendere consapevolezza dei suoi punti di forza e del valore aggiunto che apportava rispetto ai suoi competitor. Alex ha imparato a guardarsi con occhi diversi, riconoscendo la sua unicità professionale e la sua capacità di offrire soluzioni di alta qualità. Questo processo, unito a diversi esercizi di coaching personalizzati, ha portato a un cambiamento significativo nella percezione che aveva di se stesso: da vittima delle circostanze, è passato a vedersi come un professionista capace di influenzare attivamente la propria realtà.

Ma il coaching da solo non sarebbe stato sufficiente. Qui è dove il neurofeedback ha svolto un ruolo cruciale. Grazie a questa tecnica, Alex ha potuto osservare in tempo reale come il suo corpo, il suo stato d’animo e il suo approccio agli eventi rispondevano allo stress e alle critiche. È stato un viaggio verso l’auto-regolazione emotiva: attraverso l’allenamento cerebrale, Alex ha imparato a non vivere più i commenti dei clienti come attacchi personali. Ha sviluppato una distanza emotiva che gli ha permesso di affrontare le situazioni con maggiore lucidità e meno coinvolgimento emotivo.

Uno degli aspetti più sorprendenti del percorso di Alex è stato il modo in cui il neurofeedback gli ha permesso di entrare in uno stato di “flow.” Lo stato di “flow” è una condizione mentale in cui ci sentiamo completamente immersi e concentrati in un’attività, al punto da perdere la cognizione del tempo e dello spazio. È quella sensazione di essere talmente assorbiti in quello che stiamo facendo che tutto fluisce senza sforzo. Le azioni sembrano naturali, automatiche, e tutto scorre in modo armonioso. Durante il “flow”, siamo più produttivi, creativi, e raggiungiamo risultati migliori, poiché la mente è focalizzata al massimo. Dopo alcune sessioni, ha iniziato a sentirsi più leggero, come se il suo cervello avesse fatto una pausa rigenerante. Quella cosa che prima sembrava impossibile da fare, perché bloccato dalla stanchezza mentale e dalla tensione, ora riusciva a farla con naturalezza. Era come se, dopo una lunga settimana di ferie, la sua mente avesse ritrovato la chiarezza e la forza necessarie per affrontare le sfide.

Con il passare delle settimane, abbiamo anche messo in atto azioni concrete per cambiare la sua situazione lavorativa. La differenza? Questa volta, grazie all’allenamento cerebrale, Alex è riuscito a fare quei cambiamenti che da anni cercava di attuare senza successo. Colleghi e amici gli avevano sempre dato consigli, ma solo ora, grazie al percorso fatto insieme, è stato in grado di mettere in pratica ciò che aveva bisogno di fare per trovare il suo equilibrio e ritrovare la serenità.

La storia di Alex è un esempio di come il coaching e il neurofeedback possano lavorare in sinergia per apportare un cambiamento profondo e duraturo. Attraverso la combinazione di autoanalisi, sviluppo della consapevolezza e allenamento cerebrale, Alex ha potuto trasformare la sua ansia e la sua frustrazione in forza e chiarezza.

Se ti rivedi in questa storia e senti che è il momento di fare un cambiamento significativo nella tua vita, ti invito a esplorare il potenziale del coaching e del neurofeedback. La prima consulenza è gratuita: insieme possiamo trovare la strada per trasformare le tue sfide in opportunità. 

Scrivimi: devecchi.federica@gmail.com

Negli ultimi anni, ho capito quanto sia importante coltivare una connessione profonda fra corpo, mente e spirito. 

Leggendo autori come Daniel Goleman, che parlano di intelligenza emotiva e spirituale, ho approfondito l’idea che, per entrare in contatto con queste dimensioni, dobbiamo lavorare su tutti gli aspetti del nostro essere. 

Secondo Goleman, l’intelligenza emotiva riguarda la nostra capacità di comprendere e gestire le nostre emozioni, mentre l’intelligenza spirituale va oltre, invitandoci a riflettere sui grandi significati della vita e a connetterci con qualcosa di più grande di noi stessi. Per accedere a queste dimensioni, dobbiamo coltivare l’equilibrio tra corpo, mente e spirito, attraverso pratiche che ci riportino al nostro centro e ci permettano di vivere con maggiore consapevolezza e autenticità.

La vita quotidiana, con le sue sfide e pressioni costanti, ci lascia spesso con la sensazione di inseguire qualcosa di indefinito, di cercare costantemente di fare meglio senza mai sentirsi completamente appagati. Anche io in passato ho vissuto questa sensazione. E proprio perché l’ho vissuta in prima persona sentivo che era arrivato il momento di fare un passo ulteriore, ampliare i miei strumenti, per me stessa e per poter offrire ancora più supporto ai miei coachee.

Avevo già seguito le meditazioni online di Daniel Lumera e letto i suoi libri, ma sentivo che era arrivato il momento di fare un passo ulteriore. Volevo immergermi completamente in un percorso che potesse offrirmi non solo strumenti di crescita personale, ma anche una nuova prospettiva da integrare nel mio lavoro. Così, ho deciso di partecipare al percorso introduttivo del Filo d’Oro.

Il percorso introduttivo del Filo d’Oro è un retreat di tre giorni che offre un’immersione profonda nelle pratiche di meditazione, bioenergetica, connessione interiore e meditazioni sul perdono e la gentilezza. Durante questo viaggio, ho potuto sperimentare un insieme di tecniche che permettono di esplorare nuove dimensioni del nostro essere, portando a una maggiore chiarezza mentale e benessere. 

Il percorso si focalizza su quattro talenti principali: 

  1. Talento Meditativo: Comprendere i cinque stati della mente (attenzione, concentrazione, contemplazione, meditazione, realizzazione)
  1. Talento Devozionale: Un flusso di amore verso l’infinito, capace di aprire a esperienze trasformative.
  1. Talento Trascendentale: Comprendere il potere di creare la propria realtà e il proprio stato percettivo.
  1. Talento Gnostico: Connettersi con l’identità essenziale, oltre le identificazioni transitorie.

Non è tutto. Questa è stata sì un’occasione per approfondire il mio benessere personale, ma soprattutto per acquisire strumenti da integrare nel mio lavoro. Durante questi tre giorni intensi, ho infatti potuto sperimentare un lavoro profondo sulle frequenze che influenzano la nostra armonia interiore, simili a quelle su cui lavoro con il Neurofeedback dinamico non lineare.

Ho scoperto che, sia nella meditazione che nel Neurofeedback, queste frequenze giocano un ruolo cruciale nel nostro benessere. Che si tratti dell’Om, di un mantra o di una preghiera, lavorare su specifiche frequenze crea un’armonia tra corpo e mente, proprio come avviene nelle sessioni di neurofeedback che conduco. Questo parallelismo mi ha dato nuovi spunti per migliorare il mio approccio nel coaching, portandomi a integrare tecniche di respiro e grounding nelle sessioni con i miei coachee.

Grazie al percorso, ho potuto sperimentare anche gli esercizi di bioenergetica, che non solo aiutano a rilassare le tensioni fisiche, ma creano anche spazi di ascolto e discernimento interiore. Questi momenti mi hanno permesso di trovare una maggiore chiarezza mentale e di affrontare le sfide quotidiane con una nuova prospettiva.

Sono grata per aver intrapreso questo viaggio e per le nuove consapevolezze che ha portato nella mia vita. Quello che ho appreso non è solo per me stessa, ma è qualcosa che porterò con me nel mio lavoro quotidiano, aiutando le persone a trovare quel tanto desiderato equilibrio tra corpo, mente e spirito.

Se anche tu stai cercando un modo per migliorare il tuo benessere personale e professionale, sono qui per accompagnarti in questo percorso. Contattami per una prima consulenza gratuita e insieme scopriremo come trasformare le sfide in opportunità di crescita: https://www.federicadevecchi.it/contatti

Mi sono laureata in Marketing e Comunicazione per poi specializzarmi sia in Retail & Distribution Management che in Digital Marketing. Ho maturato un’esperienza decennale in multinazionali nei più svariati settori, inoltre la mia passione nel promuovere il cambiamento nell’ottica del miglioramento e della crescita individuale mi ha portato a certificarmi come Coach ICF e Neurotrainer.

Oggi lavoro come Chief People Officer, Neuro Active Coach e Neurotrainer, e la conoscenza del mondo delle imprese, degli strumenti da Coach, e le solide nozioni delle neuroscienze sono il valore aggiunto che mi permettono di creare percorsi di consulenza per sviluppare il business e migliorare lo standard e la qualità di vita delle persone.

Cosa penso della mia professione? La trovo affascinante, perché unisce le materie che amo da sempre, le neuroscienze, la psicologia e il coaching, con lo scopo di aiutare le persone a raggiungere il loro potenziale e migliorare le loro performance. Come esperta in questo campo, ho una solida comprensione del funzionamento del cervello umano e delle sue implicazioni nel comportamento e nelle abilità cognitive.

Cosa faccio:

In poche parole? Capisco le tue funzionalità per portarti ad agire nel modo più efficiente ed efficace per te. 

Nel dettaglio? Come Chief People Officer mi occupo di sviluppare il benessere aziendale, come Neuro Active Coach progetto percorsi personalizzati di formazione e sviluppo per dirigenti, imprenditori e aziende applicando le tecniche del coaching e delle neuroscienze. Dopo una base di psico-educazione, ti spiego concretamente come puoi arrivare al benessere personale e lavorativo. Come Neurotrainer, sfrutto lo strumento del Neurofeedback dinamico non lineare per tenere allenato il tuo cervello ed accelerare il processo di miglioramento delle prestazioni mentali e del controllo emotivo e fisiologico. 

Quindi, se desiderate migliorare le vostre abilità cognitive, superare blocchi mentali e raggiungere i vostri obiettivi con maggiore efficacia, allora potrei essere la persona che fa al caso tuo.

Affidarsi a un Neuro Active Coach può offrire molti benefici. Si tratta di un professionista che combina principi di neuroscienze, psicologia e coaching per aiutare le persone a raggiungere i propri obiettivi, sviluppando una mentalità e un approccio più efficaci.

Andando nel concreto, il Neuro Active Coach fornisce strumenti pratici e esercizi mirati per migliorare le abilità cognitive, come la concentrazione, la memoria e la creatività. Inoltre, lavora con i clienti per identificare e superare ostacoli emotivi o psicologici limitanti nel raggiungimento dei propri risultati. Ma vediamo insieme 5 motivi per cui dovresti affidarti a un Neuro Active Coach:

  1. #cervello 🧠
    Per allenare il cervello con il neurofeedback e migliorare le prestazioni mentali, il controllo emotivo ed esplorare nuovi percorsi comportamentali
  2. #active 💪
    Per definire strategie e azioni concrete da applicare nel business
  3. #consapevolezza 😏
    Per apprendere cognitivamente ed emotivamente l’importanza delle emozioni, base fondamentale su cui creare la strategia per il cambiamento
  4. #coaching 👩🏻🏫
    Subire consigli e istruzioni? No grazie! ❌
    Per arrivare, grazie alle tecniche di coaching, alla consapevolezza e a un piano di azioni concreto
  5. #compassione 🤗
    Per allenare l’empatia come tecnica di integrazioni delle parti in difficoltà e come gestione dei conflitti e dei picchi di stress

Ricorda anche che la scelta di affidarsi a un Neuro Active Coach dipende dalle tue esigenze personali e dai tuoi obiettivi specifici. Assicurati di scegliere un coach qualificato e con esperienza, che abbia una formazione adeguata in neuroscienze e coaching e che abbia davvero a cuore i tuoi obiettivi.